La teoria della composizione nelle arti visive comprende un insieme di sistemi a schema, che permettono all’artista di posizionare, nel modo più efficace, i vari elementi che si vogliono rappresentare nel dipinto. Si può applicare uno schema compositivo per ottenere effetti visivi particolari, efficaci anche per esprimere o trasmettere emozioni: ad esempio, si può scegliere uno schema DINAMICO per accentuare un aspetto di vivacità. Oppure si può scegliere uno schema di CONFLITTO per evidenziare ansia o inquietudine o, ancora, uno schema STATICO per esprimere o trasmettere quiete. Si tratta di un aiuto tecnico per realizzare effetti ottici o emotivi ben precisi. Un artista può creare un nuovo schema compositivo, oppure utilizzarne uno precostituito.
I RAPPORTI FRA CIELO E TERRA, NELLA TEORIA DELLA COMPOSIZIONE
I rapporti fra cielo e terra, ovvero la quantità di cielo e di terra rappresentati, influenzano l’impressione suscitata nell’osservatore. Il suolo suggerisce la vicinanza, l’intimità e tutte quelle caratteristiche proprie della terra; il cielo suggerisce invece immagini di vastità e sensazioni spirituali.
Si può regolare la pesantezza o la leggerezza compositiva del dipinto (o di una fotografia) in relazione allo spazio dedicato al cielo o alla terra. Se l’orizzonte divide in due parti l’immagine, può sorgere una sensazione di conflitto, perché nessuna delle due prevale sull’altra. Un orizzonte diritto e orizzontale suggerisce equilibrio, quiete e durata (caratteristiche statiche).
COMPOSIZIONE STATICA E SIMMETRICA
Una composizione statica è graficamente in equilibrio; equilibrio equivale a stabilità. La linea più stabile è quella orizzontale. La forma più stabile è quella di un rettangolo in giacitura orizzontale o di un quadrato. In misura leggermente inferiore anche le linee verticali e un rettangolo in posizione omologa suggeriscono l’idea della stabilità perché sono in equilibrio.
La composizione statica richiama sensazioni di quiete, tranquillità, sicurezza, solidità, forza in riposo. Ogni fotografia frontale è per natura più statica delle inquadrature in diagonale. Le fotografie in cui un soggetto è collocato al centro del formato, risultano più statiche di quelle in cui il soggetto è collocato a lato del formato.
Nella fotografia sopra, il soggetto è leggermente decentrato. La simmetria costituisce il massimo grado dell’ordine. Può suscitare un senso di monotonia. Diversi elementi figurativi possono essere in equilibrio se sono disposti ai due lati di un asse immaginario, senza che l’uno sembri l’immagine riflessa dell’altro.
IL PUNTO DI FUGA FRONTALE NELLA COMPOSIZIONE
Il punto di fuga frontale accentua la staticità della composizione perché si rifà alla centralità compositiva. Allo stesso tempo viene a crearsi un conflitto tra l’impressione statica della composizione, dovuta alla centralità stessa (che richiama anche l’idea dell’ordine e della quiete) e la dinamicità compositiva dovuta agli effetti prospettici.
Se gli effetti prospettici sono molto evidenti, prevale l’impressione dinamica della composizione. Se questi effetti sono minimi, allora prevale l’impressione della staticità, propria di una composizione centrale.
TEORIA DELLA COMPOSIZIONE DINAMICA NELLE ARTI VISIVE
Una composizione dinamica è graficamente instabile: le sue linee e le sue forme sembrano muoversi, scivolare, precipitare. La linea più dinamica è quella diagonale. Le forme appaiono dinamiche se sono angolate, se giacciono su di un piano obliquo o se sono dentellate e irregolari.
L’impressione dinamica viene rafforzata dalla prospettiva o dallo squilibrio nella composizione; può anche essere rafforzata dal contrasto che si basa sulla sorpresa. Il soggetto decentrato suscita un’impressione dinamica.
Un orizzonte inclinato, introduce nella composizione un elemento di volubilità, rendendo l’immagine più dinamica e suggerisce sensazioni di movimento e di variazione. Un orizzonte ondulato o dentellato, richiama sensazioni di flusso dinamico, di azione e di dramma. Le inquadrature in diagonale, o consapevolmente distorte, sono meno statiche di quelle frontali. Le forme appaiono più dinamiche se giacciono su di un piano obliquo, se sono ondulate o se sono dentellate e irregolari. Seguono gli esempi:
Composizioni decentrate; effetti prospettici non frontali; linee in prevalenza oblique; prevale l’impressione dinamica: