La simbologia nel paesaggio veneto rinascimentale cinquecentesco
Il paesaggio veneto cinquecentesco, in ambito pittorico, diventa fonte di elementi simbolici: infatti, con la sua rappresentazione, si mettono in evidenza i valori culturali e le aspirazioni che stanno alla base del Rinascimento; emerge il sentimento dell’uomo nei confronti della natura e si sceglie di rappresentarla con tinte calde che ne sottolineano la dolcezza, immersa in un tempo che sembra sospeso. La simbologia nel paesaggio veneto rinascimentale è molto evidente nei dipinti di Giorgione e Tiziano, che ne sono i massimi rappresentanti. Durante l’attività dei due grandi artisti, anche la Repubblica di Venezia presta un particolare interesse per il paesaggio, trovando in esso una possibile soluzione alla crisi economica e commerciale aggravata dalle guerre e dalla peste. La valorizzazione del territorio diventa inevitabile, e include la coltura di piante importate dall’America.
Il valore delle ville palladiane, delle case contadine e del paesaggio
Il valore delle ville palladiane e delle più piccole e semplici case contadine, dipende molto dalla bellezza e dalla cura del paesaggio circostante; anzi, si dice che una villa non può essere definita tale se non è affiancata da un parco o da un giardino. Nemmeno la scelta delle piante può sottrarsi ad una interpretazione simbolica che include pioppi, viti, allori, cipressi, piante da frutta, piante aromatiche. La simbologia, in ambito pittorico, è evidente anche in altri soggetti, il cui significato può variare a seconda del contesto in cui vengono inseriti: ad esempio l’acqua può simboleggiare vita, purezza, procreazione, incertezza. Il ponte rappresenta la volontà di incontro, di unione, di scambio. Il castello è simbolo di difesa, protezione, sicurezza, o esclusione e chiusura. Le montagne rappresentano la potenza della natura e il suo fascino. Frutti, animali, oggetti, dettagli dell’abbigliamento, sono ricchissimi di significati simbolici.